SILENTIA NOCTIS

(I SILENZI DELLA NOTTE)

 

  

 

I

Il mio inesistente sapere nei confronti dello scibile umano

 mi esorta a continuare in una ricerca senza fine,

e mi pone all'ombra degli irraggiungibili  filosofi,

poeti e scrittori, che per anni mi hanno accompagnato,

 e sempre mi accompagneranno, in un cammino

 sempre più illuminante.

Ritengo che  la più grande qualità dell'uomo, la più potente

forza di vita, sia il pensiero e per questo, per fortuna mia,

non trovo mai risposte certe. Ma solo continue domande.

 

 

  

 

 

Ho messo la testa in bocche di leone, ho poggiato alla tempia pistole a tamburo cariche di un solo colpo. E  ho tirato il grilletto. 

Lo faccio quasi ogni giorno, eppure non vivo nella savana e non ho una pistola, ne’ sono un eroe o un temerario, sono soltanto un uomo consapevole.

Siamo nati esclusivamente per morire, e questi sono tempi insicuri, infidi, pericolosi. Mortalmente pericolosi. E' il nostro tempo, è la nostra vita. L'ho vissuta senza atti di coraggio, con la poca prudenza della necessità di vivere; non è sfida che si possa accettare o rifiutare. Ogni nuovo giorno  si rinnova con il proprio carico di insidie, ed è come camminare bendati lungo un percorso che non si conosce.

Non basta pensare, riflettere, rimandare o rifiutare: serve a poco, a volte a niente. Il rischio di vivere è continuo, si ripete sotto forme striscianti e con nomi e strategie elaborate, con attacchi frontali o trasversali. Non importa come o cosa,  e non si può che sperare, quotidianamente, soltanto nella fortuna dello stolto o del principiante.

Non basta l'istinto, anche il più acuto, o essere pronti contro ogni tipo di pericolo,  perché il nemico contro cui  si combatte ha volti e forme diverse. Oggi si chiama virus o incidente, dopodomani tradimento, o calcolo sbagliato; dopodomani l'altro si chiamerà sfortuna, o involontario e inaspettato, e un giorno qualsiasi si chiamerà  tutte quante le cose messe insieme.

E' un calendario perpetuo, dalla successione implacabile ed è la sola cosa al mondo priva di anomalie o di malfunzionamenti. L'unica regola è la casualità, in apparenza almeno.

Non solo nulla ci appartiene, non solo non siamo liberi di scegliere, ma siamo inermi di fronte a qualsiasi evento non contemplato: la verità è che non siamo nemmeno in grado di programmare con certezza ciò che faremo adesso. Vivere il presente è di per sé una incertezza totale. Nel nostro lessico i condizionali imperano e gli imprevisti si moltiplicano, e sono sempre più agguerriti, sempre più crudeli e precisi di noi.

In questo vivere è indispensabile avere paura, ma non serve; è necessario dubitare, ma è inutile.

Ogni rinuncia o decisione presa è soggetta a leggi che non siamo in grado di comprendere o di conoscere.

E' tutto inaspettato. E tutto pericoloso.

Mortalmente pericoloso. Come vivere.

 

(continua...)