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LA NOTIZIA DEL GIORNO:

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Gli speciali de L'Audace

𝐄’ "𝐋’𝐄𝐏𝐎𝐂𝐀 𝐎𝐒𝐂𝐔𝐑𝐀" 𝐃𝐄𝐋 𝐓𝐄𝐑𝐙𝐎 𝐌𝐈𝐋𝐋𝐄𝐍𝐍𝐈𝐎:
𝐍𝐈𝐂𝐇𝐈𝐋𝐈𝐒𝐌𝐎 𝐄 𝐃𝐄𝐋𝐈𝐑𝐈𝐎 𝐂𝐎𝐌𝐏𝐎𝐑𝐓𝐀𝐌𝐄𝐍𝐓𝐀𝐋𝐄.


l'editoriale di Mirco Maggi

“Dobbiamo smetterla, oggi, di parlare dei valori, in generale. Non ha più senso nemmeno discuterne. Perché non c’è più niente da fare, è
 cambiato tutto, è sparito tutto. Ormai viviamo in un’altra epoca, diversa, e dobbiamo capirlo e rendercene conto. Viviamo in tempi privi di educazione,
di rispetto, e di verità. Non possiamo più sperare o credere che tutto possa ritornare come un tempo. Non può accadere, ormai è finito tutto”.
Non è il pensiero di un filosofo greco, o di un cattedratico di sociologia: è l’amara, e lucida, e sconsolata, esternazione di un Maresciallo dei Carabinieri
 di una Caserma sperduta della provincia di Milano. Sono cinque righe di una fulminante realtà, di una rassegnata analisi che purtroppo,
nella sua semplicità, è un assioma indefettibile.


Tutto ha avuto inizio con lo scoccare del terzo millennio (quello che Nietzsche aveva predetto e ipotizzato essere il millennio che avrebbe
portato l’avvento del nichilismo planetario, ma questo forse il Maresciallo non lo sa). Dal 2000 in poi tutto è imploso e ha iniziato a distruggersi, a erodersi,
a deteriorarsi e sgretolarsi e a cadere in rovina; una rovina che non ha risparmiato niente e nessuno, e che non si arresta e che assume dimensioni catastrofiche
sempre maggiori con il passare del tempo. E’ un processo ormai irreversibile e riguarda tutto ciò che è reale e anche tutto ciò che è trascendente,
perché è un inarrestabile disfacimento culturale, morale e sociale. Solo a comprenderlo vengono i brividi, ma quello che è più terrificante è che le nuove generazioni,
 che non possono fare il confronto con le precedenti epoche generazionali, non ne avvertono il pericolo e la gravità, perché credono che questi comportamenti
 e modi di vivere la quotidianità siano invece la normalità, e che quindi si tratti addirittura di qualcosa di corretto.


La politica è tutta una menzogna? Il 50% dell’elettorato non vota? E dove sta il problema? E’ così!
E lo si accetta come tale, non come una anomalia ma come una normale consuetudine.
Così come è normale per le nuove generazioni accettare che la giustizia possa essere sommaria, che la violenza sia qualcosa di naturale,
che l’assenza di pene e condanne e l’impotenza delle FF.OO sia una realtà incontrovertibile, proprio come lo è la presenza, di giorno e di notte, in qualsiasi città,
di spacciatori a cielo aperto di droga che restano impuniti nonostante gli arresti. E lo stesso vale per le truffe, per le prepotenze, per le prevaricazioni,
per i femminicidi: è idea ormai comune che le denunce non servano quasi più a niente, perché i mancati,
o tardivi, interventi preventivi sono sempre maggiori ai pochi che invece vengono effettuati.


E’ normale affondare senza sperare che qualcuno venga a salvarti; è normale l’indifferenza, l’apatia; il vedere violentare una ragazza di 21 anni
su un treno e cambiare carrozza senza fare nulla. Così come è normale ammazzare di botte un pensionato che chiede a un gruppo di giovani fermi
 nella piazza a parlare, di spostare le loro macchine per potere uscire dal parcheggio. Ed è normale anche il barista 30enne che uccide la moglie incinta
perché vuole stare con l’amante, così come diventa addirittura comprensibile uccidere un bambino in un incidente d’auto pur di fare un video su youtube.


Oggi la nuova religione è non credere più a niente, per questo gli “Influencer”, che sono una categoria di riferimento per il successo e la notorietà contingente,
non sono altro che inutili ignoranti abissali che comunicano con altri inutili ignoranti abissali, di niente e di argomenti da sotto cultura generazionale.
Oggi ciò che conta è solo, ed esclusivamente, l’inconsistenza e l’apparire, e si sconosce del tutto il significato dell’essere. E’ diventato determinante
tutto ciò che è inutile e frivolo, come l’abbigliamento o l’estetismo, e tutto questo è diventato quindi un nuovo Vangelo.
Perché è giusto, oggi, credere che non esista un Dio e che non esista nemmeno una Società concreta, corretta e funzionante; ed è giusto e sacrosanto
pensarlo proprio perché Dio permette tutto questo, e la Società pure. Solo che Dio ha a che vedere con il mistero della fede, e la Società invece non dovrebbe
 rappresentare un mistero, ma una fiducia certa. Cosa che non si esprime nell’immaginario collettivo a causa della mancanza di serietà della politica
 e dei dilaganti e continui scandali e menzogne, e della contraddizione che la Società stessa manifesta rendendosi sempre più fittizia e incerta.
Ma non è solo ciò che accade ogni giorno il problema, perché il vero problema, quello di fondo, che nessuno, o quasi nessuno,
è in grado di percepire, è ciò che invece non accade più ogni giorno; ed è solo e proprio questo il vero danno.


L’interazione tra individui ha subito un contraccolpo estremo nei rapporti interpersonali. Oggi non si comunica più realmente,
e lo si fa quasi esclusivamente attraverso gli smartphone, dove spesso ci si fidanza, ci sia ama e ci si lascia con un messaggio su whatsapp.
Non ci sono più artisti veri e dotati di talento autentico che riescono ad emergere: pittori, poeti, scrittori, compositori, scultori, perché mancano
 le figure e le strutture adeguate in grado di intuirli e di intercettarli, e questo accade perché l’interesse della domanda è cambiato, appiattito,
e nessuno di questi geni ha più speranza di eccellere concretamente in un’epoca consumistica e priva di spessore e di profondità.
Siamo regrediti di migliaia di anni tornando a ricalcare i netti divari dei solchi profondi tra i ricchi e i poveri, tra la servitù e i potenti,
e non esistono più le zone intermedie di benessere, ma soltanto estremismi di povertà e di ricchezza, e questo ingenera
un crollo economico e sociale senza precedenti e senza possibilità di redenzione.


I poteri sono ormai esclusivamente relegati in circoli ristretti e circoscritti, e non solo politici e istituzionali,
che dispongono di pletore di individui prezzolati. manipolati e asserviti, avvezzi alle piaggerie e ai compromessi senza ritegno
 e senza remore. Impera la mediocrità assoluta, il luogo comune è dominante, e la percezione di quello che realmente accade
 è distorta dalla falsità delle informazioni e degli apparati di comunicazione che sfruttano, alimentando quotidianamente, questa totale anestesia intellettuale.


Oggi le persone oneste e di valore (sempre in numero minore) sono spesso considerate sconvenienti, e vengono sempre meno apprezzate e quasi sempre defilate,
mentre si è più inclini a premiare chi è esattamente l’opposto. E non si tratta affatto della “sindrome dell’epoca d’oro” (cioè l'idea persistente di essere
 nati nell'epoca sbagliata, idealizzando epoche passate mai vissute come migliori e rassicuranti), perché siamo di fronte non solo a un cambiamento epocale negativo
 e distruttivo, ma stiamo vivendo una vera e propria regressione a tutto ciò che di peggiore abbiamo già vissuto, combattuto e debellato in passato.


Ha ragione quel Maresciallo, che non sa argomentare meglio il suo scoramento se non con lo scuotimento del capo e con un sospiro profondo.
Le Forze dell’Ordine sono relegate in una sorta di impotenza che i cittadini non comprendono. Sempre sott’organico cronico,
con carenza di mezzi e di personale, con turni impossibili da ricoprire e con pattuglie impossibili da inserire nei territori.
Ogni intervento rischia di ritorcersi contro i militari operanti, ripresi da smartphone e spesso messi alla gogna solo perché svolgono il loro lavoro,
e alla mercé di una Magistratura sorda e cieca, silente e inetta. E questo riguarda, a cascata, tutti gli apparati delle istituzioni.


Sanità , scuola e sicurezza sono i tre pilastri necessari per garantire il funzionamento e la qualità della vita di qualsiasi Società evoluta,
e purtroppo nel nostro paese questi pilastri sono marci nelle fondamenta e: o sono già crollati o stanno crollando del tutto. Il resto è tutto
 un rattoppare quotidianamente qualcosa. File di ore e ore nei pronti soccorso, corsie di Ospedali piene, assenza di medici e di posti letto
 e di infermieri di attrezzature. Scuole che non hanno riscaldamenti e insegnanti che mancano, e atti di violenza continui nei confronti
 dei docenti che devono fare i conti con una realtà sconosciuta che confligge con qualsiasi logica di insegnamento.


Cos’altro bisogna capire per comprendere che questa Società non è niente altro che la materializzazione del pensiero di Nietzsche:
il nichilismo assoluto? Cos’altro bisogna sopportare, subire e vedere per tentare di correre ai ripari? Saranno forse la smart, o green, economy
e le auto elettriche a salvarci? Macché, sono solo tutte inutili giravolte politiche, perché basta un acquazzone per inondare intere città e allagare ettari e ettari
 di territori e far morire le persone come topi intrappolati nelle cantine e nelle fogne a causa di mancanza di interventi preventivi e di controlli alle strutture.
A che serve progettare qualcosa di innovativo se si dimentica di tenere efficiente quello che abbiamo? Non ha senso.
Siamo vivendo l’epoca del paradosso, della contraddizione continua, e l’essere umano non combatte più per migliorarsi,
e si lascia trasportare da una corrente malvagia che lo farà precipitare in un abisso. L’abisso in cui già viviamo ogni giorno, che è quello dell’indifferenza,
 dell’egoismo, della cattiveria spicciola e del totale disinteresse per tutto e per tutti.


La sola salvezza possibile sarebbe l’avvento di un nuovo umanesimo, simile a quella corrente culturale di pensiero sorta negli ultimi decenni
 del XV secolo e caratterizzata da un rinnovato fervore per lo studio dell'antichità, che si esplicava in una intensa attività filologica, e motivata da una accentuata
 consapevolezza della posizione privilegiata dell'uomo nel mondo della natura. Ma un umanesimo nel terzo millennio è pura utopia, così come lo è sperare
che le nuove generazioni comprendano il delirio e la pochezza del vivere quotidiano di ognuno di noi, fatto di atti e di individui miserrimi,
di ignoranza abissale e di egoismo e degrado intellettuale ormai irreversibile.


Maresciallo: purtroppo lei ha ragione, così come aveva ragione anche Nietzsche, ma specialmente oggi avere ragione è un problema,
un danno se vogliamo; perché questa è l’epoca oscura del terzo millennio, dove non pensare e non capire è la salvezza, e non il contrario. Mai il contrario.





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